Terzo Gasdotto. Ma non c’era la poseidonia? Poseidone pensaci tu!

Si vociferava da tempo, fra gli “addetti ai lavori”, del progetto “Eagle LNG”. Se ne parla già dall’anno 2013 riconosciuto dall’Unione europea quale progetto PECI (Project of Energy Community Interest) e compreso nei decreti direttoriali del Ministero dello Sviluppo Economico con cui è aggiornata la rete nazionale dei gasdotti, ritenuta anch’esso opera strategica di valenza internazionale ma meno nota dei fratelli “maggiori” -almeno dal punto di vista mediatico- di Tap e Poseidon.

Eagle

Oltre alla costruzione di un gasdotto sottomarino che grazie a un rigassificatore posizionato su nave a 5 km dalla costa dell’Albania, porterà in Italia dai 4 agli 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, arrivando sulla costa pugliese “senza significativi impatti sull’ambiente marino e terrestre e senza dover abbattere ulivi secolari”, la pipeline sottomarina coprirà i 100 km di distanza tra le due coste e sarà posata a circa 800 metri di profondità massima. Il corridoio a terra, situato a sud di Brindisi, sarà lungo meno di 18 km dall’approdo al punto di connessione con la rete di Snam Rete Gas per un costo complessivo del progetto si aggira sui 660 milioni di euro.
“Eagle LNG” ha già ottenuto le autorizzazioni necessarie dal governo di Tirana ed è in attesa di ricevere il nulla osta VIA dal ministero dell’Ambiente la cui Commissione tecnica. Il progetto ha inoltre ottenuto fin dall’inizio il supporto della Regione Puglia.

Tap

È qui il gioco delle tre carte pugliesi. Il Governatore Emiliano afferma:  “Speriamo con questa giornata di far saltare la retorica che spesso il Governo romano utilizza nei confronti della Puglia prendendoci in giro e dicendo che noi per quattro ulivi non vogliamo fare un gasdotto. Ovviamente è un modo offensivo di rivolgersi alla Regione Puglia e a coloro che stanno combattendo per evitare che il gasdotto Tap arrivi nel posto più sbagliato che la regione possa offrire a questo tipo di opera, su una delle nostre spiagge più belle. Come rileva lo studio del fondale marino fatto dal gruppo Eagle, ci sono altri luoghi dove la posidonia non è presente e dove quindi possono approdare gasdotti”.

Poseidon

Di conseguenza è lecito pensare che dietro non vi sia un reale interesse alla difesa del territorio, ma solo una guerra fra bande all’interno dello stesso partito portatore di  interessi lobbystici, perché quel Governo al quale Emiliano si rivolge e’ identico al suo, sono entrambi a guida politica del Partito Democratico.  Se del resto una questione cruciale nell’individuazione di Melendugno a discapito del brindisino, era la zona ricca di poseidonia, ora iniziano a cadere i veli delle menzogne che su questa vicenda riguardano tutte le parti in causa. La questione vale milioni di euro,  interessi inelencabili e probabilmente, intorno a Tap, gli interessi sono di pochi, mentre intorno ad Eagle e Poseidon sono più ridistribuiti. Questa è l’idea che sfiora le nostre riflessioni di gente libera e non “immischiata” e poi c’è un approccio al problema sbagliato che apre altri ragionamenti.

Perché tutta questa mobilitazione spesso anche violenta contro le forze dell’ordine e contro aziende che svolgono il loro lavoro, da parte di antagonisti e movimento no global (di facciata) su Tap e tutto il resto passa in sordina? Perché non c’è una mobilitazione preventiva contro Eagle e Poseidon così come avvenne sin dall’inizio per Tap?

Intanto, la questione va inquadrata intorno ad una precisa domanda propedeutica: quali sono le strategie energetiche intorno alle quali  vogliamo pensare e costruire il nostro futuro, in maniera meno inquinante e più sicura?

Noi di Prospettive Future, tramite le pagine di Terza Via lo vogliamo ribadire con forza:  il petrolio rappresenta solo interessi geopolitici incomprensibili e contro la natura, interessi di portata globale che riguarda anche e soprattutto, la ridefinizione dei confini, le zone di irrigidimento militare, le guerre e gli investimenti dell’alta finanza planetaria.

Per noi, tutto questo è inaccettabile perché crediamo nell’approvvigionamento energetico geotermico da sempre, ne abbiamo scritto sulla pagina Facebook di Prospettive Future, tratteremo l’argomento prossimamente, sia sulle nostra pagina in on line –  che in un convegno che svolgere proprio a Melendugno. Intanto, ribadiamo che democrazia non è solo un mero sveltolio di principi. Si determina democrazia vera, realizzata, quando le scelte a km zero producono effetti reali e benevoli nei confronti dell’ecosistema. Geotermia vuol dire governo del territorio ed auto sostentamento in base alle proprie esigenze,  senza dipendere da terzi ed in maniera piu’ economica, meno inquinante e diretta.

Su questo fronte, quello delle materie ambientali e l’uso e riassetto del territorio, chi meglio di noi? Quali tesi più incisive delle nostre linee di vetta? Si tratta solo di passare all’attacco.

Ora, fatecelo per grazia: organismi di tutela Istituzionali,  agenzie di controllo, commissioni paesagistiche e conferenze Stato-Regioni, il gasdotto nel brindisino non si poteva fare a causa della poseidonia, ed ora? Non ci resta solo che stimolare il vero padrone del mare: contro la corruzione politica e morale di perizie basate sull’imperizia, Poseidone pensaci tu!

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